Alchimia e psicoanalisi: i simboli inconsci nel teatro della nostra mente (parte II)

Il presente articolo è la seconda parte di una serie di tre articoli riguardo alchimia e psiche. Rispettivamente, i tre articoli sono: “Il teatro come metafora della psiche, tra il maschile e il femminile”, “Psiche e Coscienza” e “Conclusioni: la crescita”. Per leggere la prima parte clicca qui!

Parte II: Psiche e Coscienza

Tornando alla metafora del teatro che abbiamo visto nella prima parte : la coscienza è il palco, la scena illuminata, ciò che mi si rappresenta davanti, e ciò che si è rappresentato fino a tal momento. Il tutto non è solo l’interezza del copione che si sta dispiegando, ma tutto ciò che accade intorno a me mentre io vedo solo il palcoscenico.

La realtà dualistica Psiche\Coscienza gioca un ruolo sostanziale per una via reintegrativa degli attori-archetipi non in luce, agendo in modo occulto sul palcoscenico della nostra psiche.

Per Psiche non si intende solo ciò che riteniamo all’interno di noi, ma anche ciò che è all’esterno; si ha una psiche, ma contemporaneamente si è immersi in essa.

Ossimori concettuali

Il naturale allontanamento dall’unità originaria conduce a degli ossimori concettuali, come ad esempio: “Io sono la mia famiglia\io non sono la mia famiglia”.

Da un lato, ci si può lasciar andare in seno alla famiglia e nutrirsi solo di quello che la famiglia fornisce, oppure si può cercare “altrove” sé stessi, trasformando gli strumenti di base a strumenti individuati.

Questo è lo scenario che si prospetta alla nascita dei due attori principali: aspetto materno e aspetto paterno. Ora immaginiamo che questi due aspetti si fronteggino e si attraggano vicendevolmente. Immaginiamo che da questi due primi protagonisti, ne emergano altri quattro, rappresentanti delle quattro qualità elementali; due maschili: secco e caldo; due femminili: umido e freddo.

Qualità e archetipi in Ambelain

Vediamo nello specifico queste quattro qualità secondo il punto di vista dell’Alchimia Spirituale di Ambelain:

  • Freddo: impassibilità, scetticismo, egoismo, desiderio di assorbimento.
  • Umido: passività, variazione, assimilazione, desiderio passivo di sottomissione.
  • Secco: reazione, opposizione, ritenzione, desiderio passivo di dominazione.
  • Caldo: espansione, entusiasmo, azione, desiderio attivo di persuasione.

Queste sono le quattro qualità, ora vediamo i quattro archetipi degli elementi elementi come si manifestano:

  • Terra: inquietudine, taciturnia, riservatezza, prudenza, tenerezza contenuta, egoista, spirito concentrato o pretenzioso, diffidente, ponderato, imperioso, studioso, solitario.
  • Acqua: passività, indolenza, disgusto, stanchezza, non curanza, sottomissione, pigrizia, inconsistenza, versatilità, incoscienza, incertezza, timidezza, timore.
  • Aria: amabilità, cortesia, carattere servizievole, scaltrezza, sottigliezza, iniziativa, prontezza, assimilazione, ingegnosità, armonia.
  • Fuoco: violenza, autorità, ambizione, entusiasmo, presunzione, orgoglio, irascibilità, ardore, fervore, coraggio, generosità, passione, prodigalità, foga, vanità.

Ogni individuo porta con sé le quattro qualità. Alcune emerse, altre latenti, altre, le più spiacevoli e inaccettabili, rimosse[1].

Tutti gli uomini vivono di relazioni. La persona emette e assorbe ogni sorta di emozioni, desideri, passioni proveniente dall’esterno; in questo contesto, la coscienza dovrebbe fungere da filtro.

Si pensi al bombardamento continuo dei mass media, del vociare delle persone, i film, i libri, i fumetti, ma anche con il mondo esterno, il tempo, gli animali, le piante e tutto quello con cui la persona ha a che fare, oltre a ciò che apriori è già contenuto. La maggior parte di questi contenuti finisce in una zona inferiore alla coscienza, senza essere filtrata, spesso dimenticata. Questa zona d’ombra viene definita “la Luna degli alchimisti”.

La Luna degli alchimisti

La Luna è strettamente collegata al femminile, in senso positivo e negativo. Gli aspetti positivi e negativi si distinguono perché le prime sono qualità intrinseche e le seconde, invece, la negazione di queste ultime. Ovviamente, tutto ciò non ha nulla a che fare con la donna. La donna, in quanto individuo, possiede sia il maschile sia il femminile.

Un’altra qualità della Luna importante è la ciclicità, basti pensare alle sue fasi: nuova, crescente, piena, decrescente. Ciò che avviene nel corpo femminile, così avviene nella psiche; essa scandisce le stagioni interiori, la ciclicità degli argomenti, la crescita di tutta l’entità psicobiologica.

Allo stesso modo del femminile, anche l’aspetto maschile/paterno ha dei risvolti degenerativi sul lungo periodo. Se l’Io si orienta solo su esso, l’eccessivo aspetto marziale, competitivo, burocratico, e quindi l’opposizione a tutto ciò che è emotivo, brucia la terra, rendendola meno fertile.

Le manie di onnipotenza, negando le fragilità a favore di una rigidità mentale, l’odio verso ciò che è diverso, estraneo. Il femminile viene sempre più respinto verso le aree più recondite della mente, il dovere diviene sempre di più l’imperativo; la punizione prende sempre più posto rispetto al perdono, alla comprensione, all’empatia, crea dispotismi degni di un faraone, proiettando su di sé divinità, eroismo, potenza credendo di poter controllare tutto.

Quando l’aspetto femminile è negato, rifiutato, crea incanti degni della Maga Circe, proiettando sulla nostra psiche aspettative, desideri, passioni. Queste sono tutta una serie di immagini che provengono da una dimensione ignota, profonda, nascosta.

Spesso ci identifichiamo con questi aspetti portandoli nella nostra quotidianità, formandoci un’immagine di noi stessi e del mondo in cui viviamo che non corrispondono alla realtà. Che si cerchi di escludere la natura solare o quella lunare dalla nostra vita, le due realtà continuano ad alimentarsi le paure a vicenda. L’aspetto solare negato diviene l’inquisitore nel femminile; l’aspetto lunare negato diviene la strega nel maschile.


Autore: Salvatore Parola

In copertina: “Separazione”, illustrazione originale di Salvatore Parola.


[1] La rimozione è un meccanismo psichico di difesa che allontana dalla coscienza desideri, pensieri o residui mnestici considerati inaccettabili e intollerabili dall’Io, e la cui presenza provocherebbe vergogna.

Redazione

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