Siamo arrivati infine all’ultima puntata della rubrica “Quaerere consiglia”: una volta a settimana, per tutta l’estate, un membro a turno della redazione ha dato i suoi consigli letterari per l’estate: sette libri per sette giorni, così da dare degli spunti di lettura di ogni genere e sorta. Questa è la settimana n. 10, clicca qui per leggere i consigli della scorsa settimana. Ti aspettiamo lunedì prossimo per gli ultimi consigli letterari della stagione!
1. David Foster Wallace, Questa è l’acqua
David Foster Wallace ha scritto di tutto: romanzi, saggi, racconti. Per me scoprire questo autore ha rappresentato sicuramente un punto di svolta nel mio approccio alla letteratura. Se non lo conoscete, Questa è l’acqua può essere un buon inizio per potersi abituare alla sua prosa che definirei disorientante,ma come tutto ciò che provoca questo sentimento può portare solo a due possibili strade: odio o adorazione. Mi colloco nella seconda.
2. Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray
Se siete alle superiori e vi sentite un po’ idealisti, questo potrebbe essere il romanzo per voi. Lo so, a scuola vi danno già tanti classici da leggere, e nel migliore dei casi le vicende di Dorian Grey la conoscete già, nel peggiore questa storia vi sembra trita e ritrita. Ma a parte la trama, che certamente ha il suo fascino, di questo libro mi ha stupita di più l’ironia e le battute che scandiscono implacabili la narrazione. Alla fine la società dell’Ottocento non era poi così diversa dalla nostra, nelle sue ipocrisie, nei suoi non detti, e nei suoi vizi.
3. Sylvia Plath, La campana di vetro
Forse avete un amico o un’amica che hanno conosciuto la depressione, forse a conoscerla siete stati voi. Forse il mondo vi sta stretto. Se vi va di capire meglio questa condizione, non posso non consigliare La campana di vetro. È un romanzo sincero, tagliente, realistico, dove le parti più oscure e dolorose della mente vengono illustrate senza giudizio e senza pena.
4. Annie Ernaux, Memorie di ragazza
Libro che mi ha spinta a iscrivermi a un corso di francese (con scarsissimi risultati). Non ho imparato il francese. Ma se vi interessa il genere autobiografico questo è il romanzo per voi. Annie Ernaux ha un grande dono, ed è la capacità di narrare sé stessa, in una lucida autoanalisi. La definirei a tratti spietata e implacabile, nel descriversi e nel descrivere gli altri.
5. Marion Messina, Falsa Partenza
C’è una storia d’amore tra ragazzi (l’amore della vita di tutti i giorni, non quello tipo Casablanca), c’è il lavoro (che non si trova), c’è il tempo dell’Università e i suoi interrogativi, il trasferirsi di città in città o di Stato in Stato in cerca di quel qualcosa di migliore, che alla fine sfugge. Che tu faccia parte dei millenials o no, questo è un libro da leggere. Così almeno ci capisci.
6. Jia Tolentino, Trick mirror
Poteva mancare un saggio? Verso il fondo della lista, perché forse questa categoria (purtroppo) è tra quelle che entusiasma di meno. Ma c’è da dire? Se si vuole vivere su questa terra con un minimo di consapevolezza probabilmente questa lettura è imprescindibile. Se non vi fidate di me (il che è comprensibile) sappiate che era anche tra la lista dei preferiti di Obama, date retta almeno a lui.
7. Un libro brutto.
L’estate è sicuramente il momento dove tutti ci prendiamo del tempo per riscoprire che forma aveva il nostro comodino, che ormai è invaso di libri letti a metà. Tra questi c’è sicuramente il Libro Brutto, quello che proprio non sopportate, ma che vi sentite in colpa a non finire perché purtroppo un giorno avete fatto la scelta di comprarlo. Provate ancora un paio di pagine: forse non era il momento. Se anche dopo un paio di pagine il Libro Brutto resta il Libro Brutto, allora riconoscetegli il suo unico possibile scopo: farvi apprezzare di più gli altri libri. Poi donatelo a una biblioteca o a un caffè letterario, troverà un nuovo padrone a cui piacerà. Voi però lasciate perdere: la vita è troppo breve per la pessima letteratura.