Nona e penultima puntata della rubrica “Quaerere consiglia”: una volta a settimana, per tutta l’estate, un membro a turno della redazione darà i suoi consigli letterari per l’estate: sette libri per sette giorni, così da dare degli spunti di lettura di ogni genere e sorta. Questa è la settimana n. 9, clicca qui per leggere i consigli della scorsa settimana. Ti aspettiamo lunedì prossimo per gli ultimi consigli letterari della stagione!
Henry Miller, Tropico del cancro
Partiamo col botto: ambientato a Parigi negli anni ’30, il romanzo ci parla di mollezze e depravazioni, accompagnati da un protagonista un po’ clochard, un po’ genio incompreso. Negli Stati Uniti fu tacciato come osceno, pornografico, orribile. Per la sua prosa ricca e travolgente però, è diventato un cult, elevando la misera quotidianità del vivere umano e rendendola irresistibile.
Patrick Rothfuss, Il nome del vento
Gli amanti del fantasy non possono non leggere questo libro. Narrato in due linee temporali diverse, passato e presente, seguiamo Kvothe nella sua scalata al successo, come uomo e come mago dotato di enormi poteri. Una storia sontuosa, ricchissima, che fa innamorare immediatamente dei personaggi descritti con una dovizia di particolari degna di Tolkien. Voluminoso e impegnativo, per me è il fantasy migliore letto dopo “Il Signore degli Anelli”.
Gabriel García Márquez, Dell’amore e di altri demoni
Veniamo al re dei re. Conosciuto per romanzi più famosi come “L’amore ai tempi del colera” e “Cent’anni di solitudine”, Márquez ci regala una storia indimenticabile, potente come un pugno nello stomaco, quella dell’amore proibito tra una marchesina sfortunata e bellissima e un prete che cerca di salvarla, dalla malattia e da se stessa. Un capolavoro indiscutibile che si ricorda per sempre.
Pablo Neruda, Venti poesie d’amore e una canzone disperata
Un po’ di poesia non guasta mai e chi meglio di Neruda può assolvere al difficile compito di farcela amare? Titolo rivelatore, lo scrittore cileno ci conduce per mano attraverso tematiche quali l’amore sensuale, la natura, la nostalgia, la gioia delle prime volte, per poi concludere con un componimento che sottolinea, diversamente dalle poesie, la tematica più aspra di tutte: la disperazione.
Jón Kalman Stefánsson, Luce d’estate ed è subito notte
Titolo forse insolito, ma Iperborea è una casa editrice meritevole: dà voce ad autori nord-europei, specie scandinavi, con una selezione raffinata ed attenta. Questo romanzo di Stefánsson, autore islandese apprezzato per la sua prosa essenziale ed evocativa, ci porta nel profondo di vite comuni ma alla ricerca di risposte a domande di respiro universale. Da scoprire.
Patrick Süskind, Profumo
Uno dei miei romanzi preferiti di sempre. Non fatico a dire che Süskind sia un genio, maestro nell’impossibile compito di descrivere a parole l’impalpabile e invisibile mondo degli odori. Uno stile magnetico, quasi da venerare. Il suo Grenuoille, inquietante killer di giovani donne, rimane uno dei personaggi più affascinanti, ben riusciti e meravigliosi della letteratura mondiale.
Annie Vivanti, Gioia!
Opera scoperta nell’ultimo mese, questa di Annie Vivanti è una riedizione della raccolta di racconti della scrittrice musa di Carducci. A cento anni dalla prima edizione, FVE Editori ci regala otto storie che parlano di artisti, bagni pubblici, valchirie nere, fate, assassini e formiche punzaiole, con uno stile divertente, moderno, irriverente. Imperdibile, da leggere e rileggere più volte.