Libro del sangue, Matteo Trevisani
Blu Antartide, 2021
“In tutte le generazioni, nella nostra famiglia, ogni primogenito di ogni linea doveva morire annegato”

Inizia così il libro di Matteo Trevisani, nuovo capitolo di una trilogia cominciata con “Libro dei fulmini” a cui ha fatto seguito “Libro del sole”. In “Libro di sangue” si conclude un viaggio introspettivo cominciato nel 2017. Oltre a Matteo, scrittore e personaggio principale di questa storia, il vero protagonista del romanzo è per l’appunto il sangue: il fluido che irrora le vene del protagonista e l’inchiostro che va a tracciare il suo albero genealogico.
Matteo ricerca i suoi avi, rimette insieme i pezzi, si interroga in continuazione su quale sia il senso di tale esplorazione e come questa possa influenzare la sua vita. In un susseguirsi di sogni e visioni, Matteo cerca di dipanare la matassa dei suoi ricordi e trovare una soluzione al mistero delle sue origini.
“Libro del sangue” è un libro intelligente, profondo, dotato di una prosa affilata e di un ritmo incalzante. È un romanzo criptico, che stimola la mente di chi ha voglia di iniziare questa esperienza attraverso i diversi livelli di lettura di cui è composto.
Il protagonista è sfaccettato: è un uomo comune che si ritrova a fare i conti con le paure e le insicurezze di ognuno di noi, è un padre che mette al centro della sua esistenza la moglie Melissa e il figlio Cosmo, persone che vuole proteggere da ogni male, e infine, è un esploratore che non può fare a meno di ricercare le origini dei suoi antenati, tentando di dominare il caos che gli sta attorno e che sente dentro di lui.
Per certi versi, le atmosfere oscure e l’inquietudine del protagonista ricordano alcuni testi del grandissimo H.P. Lovecraft, nei quali spesso un uomo si ritrova ad affrontare dimensioni totalmente sconosciute, ma i diversi piani temporali e la concezione stessa che il protagonista ha della realtà, fanno pensare al nostrano Antonio Moresco e ad alcuni passaggi del suo “Canti del caos”.
Esoterismo, ricordi e visioni vanno a formare questo romanzo,che rimane contenuto nella mole (216 pagine) ma enorme nelle ambizioni. La trama è il filo che regge queste pagine di esperienza sensoriale: Trevisani riesce a calare il lettore nella sua dimensione, cioè la dimensione del libro, con grande abilità, sorprendendolo, accompagnandolo nei labirinti della storia e a volte sballottandolo qui e là.
Per quanto “Libro del sangue” sia un’esperienza accessibile singolarmente, è consigliabile recuperare i due titoli antecedenti in modo tale da avere una visione completa di quelle che sono le tematiche di questo giovane scrittore, che con questa storia non ha paura di andare contro corrente, non teme la sperimentazione narrativa, anzi, si prende il rischio di non piacere, e conferma la sua capacità di stupire e il suo originale talento.
Oltre all’attività di scrittore, Matteo Trevisani è anche editor e collabora con “La Lettura-Corriere della sera”. Tutti i suoi romanzi sono stati pubblicati da Edizioni Atlantide.
Jacopo Zonca