Salgo le scale velocemente, uno scalino dopo l’altro, il fiato mi si fa sempre più corto e il naso continua a gocciolare; tiro su il muco e mi asciugo le lacrime che mi solcano le guance con l’avambraccio, cercando di…
Categoria: Racconti
Bastona l’anima, martella il cuore, pulsa nel cervello mentre pesanti le gambe arrancano: peccato, madre Sofia lo sente addosso, adesso. Ogni passo è come trascinato in una pozza d’olio ma corre. Inciampa e le ginocchia urtano la fredda pietra del…
A un certo punto mi ero voltata e Lei non c’era più. Chiamai il suo nome in quella solita maniera buffa pensando stesse facendo uno dei suoi scherzetti e si nascondesse sotto la mia gonna lunga per non farsi trovare….
So che aspetto hanno gli oggetti, conosco i colori e i lineamenti del mio viso. Ma so anche che queste cose me le dimenticherò. Ogni tanto, in passato, osservavo una foto di me da un’angolatura insolita e mi stupivo notando…
(Scena di te e tuo padre sul letto e di tuo padre che tenta di leggere il titolo del racconto che la rivista di Russo de Vivo ha pubblicato e condiviso sui social, nonostante le da lui stesso appropriate modifiche…
Ho sempre ammirato il 15, soprattutto il modello storico, i finestrini che di mattina scorrono quel tanto da far entrare un soffio d’aria fresca, e poi le singole sedute di legno lucido, sistemate in un’unica fila, così che nessuno possa…
L’autore al lettore Supponga il lettore di aver comprato non un libro in una libreria, ma un biglietto per entrare al cinematografo. CondividiFacebookTwitterEmailRedditTumblrLinkedin
Sono le sei del mattino, frate Silvano con una carezza sfiora la sveglia che gli ricorda puntuale le sue mansioni. Con lenta abitudine indossa il vecchio saio logoro, appoggiato sulla sedia vicino al letto e i sandali un tempo in…
Giravano molte voci su Casa Buckley, tutte ugualmente raccapriccianti per un motivo o per l’altro. Tutte, comunque, concordavano sul fatto che il Signor Buckley avesse abbandonato la casa in fretta e furia e che da allora non fosse mai più…
I viaggiatori sono pazzi. Li incontri all’aeroporto dietro una maginot di trolley, che scrutano i monitor; sono in genere due, più il piccolo, un innocente strappato alla cameretta dei giochi per essere trascinato milioni di chilometri più in là in…
