Le sembra di essere chiusa lì dentro da ore ormai. Sarà la stanchezza. Glielo aveva detto la sua amica Francesca: «Ricordati che non sei sola. Fatti aiutare, almeno all’inizio». Aiutare, certo, ma da chi? L’ultima volta che ha telefonato a…
Categoria: Racconti
Oggi tutto questo avrebbe potuto essere tuo. E avrebbe potuto esserlo ogni giorno di più. Le cose, però, sono cambiate. E, anche se spero che tu non lo rimpianga, non è nemmeno possibile tornare al momento prima che tu partissi….
Io sono Azrael. Lo sono sempre stato e forse lo sarò per sempre. Ho lasciato temporaneamente il mio posto di lavoro per un periodo di ferie e adesso me ne sto qui a godermi le cascate di piombo, con in…
Dei denti dei muri di confine Aguzzi sul vento; degli alberi di ferro sorti da semi di chiodi; dell’acqua identica, ovunque ci si volti tra le onde e le ombre e il vagare degli occhi; Cantami, o Diva. CondividiFacebookTwitterEmailRedditTumblrLinkedin
Da questo lato – il lato che si scorge dalla città – sembra una montagna, anche se l’elevazione è in fondo modesta, collinare. La parete, erta, scabra, è segnata da una cicatrice, una strada che si inerpica a svolte acute…
Il paese si chiamava Castello, una piccola frazione tra le colline faentine. Negli anni avevamo preso l’abitudine di chiamarlo Castello Rock, ispirati dalla mitica Castel Rock dei romanzi di Stephen King. Ci arrivammo intorno a mezzogiorno. Il sole era alto…
Quando anche l’ultimo quartiere della città implose e gli enormi e grigi palazzi, che a lungo avevano osato sfidare il cielo, si trasformarono in vestigia sventrate e polverose, lasciando a terra cumuli di detriti e calcinacci, decidemmo di metterci in…
Ale passeggiava con Pedro, il suo cane messicano. Era sera. Stretta nel cappotto verdognolo, in feltro, tastava la tasca della giacca per verificare di avere con sé l’accendino, le capitava spesso ultimamente di dimenticare le cose, di perderle. Ultimamente, viveva…
Il cielo era opaco. La sera prima il telegiornale aveva parlato di bombe d’acqua, venti a velocità inaudite, alberi caduti, strade come fiumi. Si pronosticava un evento di proporzioni bibliche che avrebbe lavato via gli strascichi di un’estate bollente, ma…
La pioggia aveva smesso di cadere e il vento soffiava teso e gelido, incurante del calendario, Amir avanzava, piegato in avanti sotto le raffiche, mentre le fronde degli alberi sibilavano come serpenti infuriati; le loro ombre si contorcevano sinistramente sulla…
